giovedì 18 aprile 2013

Accetto il pacchetto completo



Decidere di andarsene non è qualcosa di immediato, soprattutto quando andarsene significa andare via da un numero imprecisato di cose. Ma bisogna prendere il pacchetto per intero e evitare liste di pro e contro che aumentano solo le domande e non portano nessun chiarimento.
Non è possibile contrattare le clausole perché quando si decide di andare via e di provare a sfidare la fortuna bisogna anche accettare di buon grado di fare un salto nel buio e prendere tutto quello che di buono c’è da prendere. Adesso poi più del solito! Eh si, perché l’adesso ha un’urgenza che non è possibile ignorare: l’urgenza di non andare a fondo insieme a tutto ciò che non ci è più garantito.

Noi abbiamo scelto l’Australia un po’ per caso un po’ per coincidenza, ma sicuramente nella nostra scelta c’è anche un po’ di quell’analisi che nelle scelte fatte d’istinto andrebbe evitata. Ma questi sono gli anni che se non analizzi sei fottuto. La nostra analisi ci ha spinti oltre la curva del mappamondo, giù giù verso quel mondo che da bambini a malapena ti insegnano ad individuare sulla cartina, la terra che durante l’adolescenza ti diventa familiare solo grazie agli AC/DC, il territorio che impari a conoscere solo perché è il più distante dall’Italia.
Adesso per noi ha un nome, una precisissima fisionomia che speriamo di esplorare presto, e un pregio, quello di consentirci di allontanarci dall’Italia per intraprendere un’avventura al di là delle difficili condizioni che da circa tre anni in Italia ci hanno impedito anche solo di pensare a fondo ad un progetto.
Per adesso il nostro progetto è percorrere la strada che giorno dopo giorno si snoderà dinanzi a noi e prendere sempre il meglio perché del peggio ne abbiamo avuto da riempire delle scorte. I sacrifici non avranno d’ora innanzi il sapore che hanno avuto sino a questo momento.
Non fa male andare via da tutto per riprendersi la fiducia in se stessi.

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